L’assassino libero e le carenze in organico. Il Ministero: in 4 anni 362 assunzioni

Da giorni sta provocando una tempesta la vicenda dell’omicidio di Stefano Leo a Torino. Si è scoperto dapprima che l’assassino, condannato con sentenza passata in giudicato, era libero per un disguido nella comunicazione della decisione dei giudic. Poi si è scusato il presidente della Corte d’Appello, ora intervengono l’Anm e il Ministero, ai quali fa eco – con pacatezza ammirevole dopo un lutto così tremendo – la madre della vittima.